Lesioni cartilaginee e artrosi della caviglia
Cos’è la cartilagine della caviglia?
È la struttura di rivestimento dei capi articolari.
Come si può danneggiare/usurare la cartilagine della caviglia?
La cartilagine articolare della caviglia può subire un danno in occasione di traumi distorsivi, microtraumi ripetuti o traumi che procurano fratture ossee in questo distretto.
Quali sono i sintomi di una lesione cartilaginea della caviglia?
I sintomi non sono specifici e le lesioni cartilaginee si manifestano soprattutto con dolore sotto carico, versamenti recidivanti. L’artrosi si accompagna anche ad una alterazione evidente della conformazione dell’articolazione che non regredisce nonostante il riposo ed i trattamenti fisioterapici.
Una lesione cartilaginea a tutto spessore può produrre distacco di frammento di cartilagine ed osso (osteocondrale) può esordire in modo acuto dopo un trauma manifestandosi con un blocco articolare o associarsi a blocchi articolari intermittenti con la sensazione di uno spostamento “meccanico” nell’articolazione.
Come si fa diagnosi di una lesione cartilaginea della caviglia?
L'esame clinico e la storia orientano sul sospetto diagnostico valutando anche la presenza di limitazione articolare ed instabilità legamentosa associata. Per gli esami strumentali gli Rx forniscono informazioni sulla conformazione ossea (vedi presenza di osteofiti, riduzione dello spazio/rima articolare), l’ecografia può fornire informazioni affidabili sulla presenza di versamento articolare e sulla condizione legamentosa ma non sulla condizione cartilaginea, la RMN è l’esame specifico per valutare la condizione cartilaginea anche se l’affidabilità non è assoluta, la TAC bi ed in particolare tridimensionale può integrarsi alla risonanza nel valutare la profondità della lesione cartilaginea e reale dimensione nelle lesioni a tutto spessore (lesioni osteocondrali). Lesioni potenzialmente dolorose e funzionalmente limitative che si associano a bassa affidabili nei rilievi diagnostici strumentali sono in particolare quelle della volta/plafond tibiale. L’affidabilità diagnostica assoluta è quella della valutazione artroscopica che deve però essere sempre associata ad un trattamento.
Come si trattano le lesioni cartilaginee della caviglia?
Il trattamento varia in rapporto alle condizioni funzionali, sede e profondità della lesione ed al livello di attività sportiva e lavorativa del paziente. In presenza di una lesione documentata o sospetta con modesta ed incostante limitazione funzionale si può attuare un piano di trattamento conservativo che include terapia fisica, condroprotezione, kinesi per riequilibrio e potenziamento della muscolatura periarticolare. A questo si può associare una terapia iniettiva con acido ialuronico (viscosupplementazione) e con metodica più innovativa con PRP/gel piatrinico (vedi sessione gel piastinico/fattori di crescitaPRP). Il trattamento conservativo trova il suo limite quando persistono la sintomatologia e limitazione funzionale in particolare in attività lavorativa o sportiva.
Quando è indicato il trattamento artroscopico delle lesioni cartilaginee della caviglia?
Quando persistono la sintomatologia e limitazione funzionale nonostante il trattamento conservativo, fisioterapico ed infiltrativo sia con diagnosi definita con gli esami strumentali sia quando agli esami strumentali non è stata accertata la diagnosi (l’affidabilità degli esami diagnostici non è mai assoluta). È stato anche documentato con evidenza scientifica il ruolo dell’artroscopia di caviglia nel trattare le lesioni cartilaginee che si producono nei traumi distorsivi in acuto ma riteniamo eccessivamente “aggressiva” questa linea di indicazione.
Si può trattare con il laser in artroscopia una lesione della cartilagine della caviglia?
Si se consideriamo come laser le radiofrequenze che ne rappresentano l’evoluzione tecnica nell’utilizzo in artroscopia e premettono di trattare con elevato grado di soddisfacenti risultati le lesioni più superficiali della cartilagine della caviglia. Le lesioni cartilaginee sono il fattore di maggiore importanza nel condizionare a parità di corretta esecuzione tecnica il risultato del trattamento artroscopico dell’impingement anterolaterale di caviglia nello sportivo vedi: Osti, R. Papalia. F, Barca, A. Del Buono, N. Maffulli, V. Denaro: Arthroscopic treatment of the ankle impingement in football players. Abstract Book International Isokinetic Football conference 2011
Quali sono i trattamenti possibili per una lesione cartilaginea a tutto spessore della caviglia?
I trattamenti sono quelli utilizzati nell’articolazione del ginocchio e comprendono schematicamente
- Microperforazioni, cioè perforazioni dell’osso sottostante la cartilagine che producono una risposta riparativa attraverso il sanguinamento dell’osso
- Innesto /trapianto osteocondrale, con prelievo singolo o multiplo da una sede non di carico della caviglia o da atra sede articolare (es. ginocchio). Gli innesti possono anche essere costituiti da tessuto osseo biocompatibile preparato in laboratorio
- Trapianto cartilagineo, con prelievo di cellule inviate alla coltura e successivamente impiantate (che richiede quindi due interventi distanziati dal tempo necessario per la coltura cellulare)
- Innesto di membrana condroinduttiva che può essere associato a microperforazioni od ad innesto di cellule mesenchimali eseguibile one–step, in un unico tempo Vedi : Osti, R. Papalia, F. Leonardi: Attualità nel trattamento delle lesioni cartilaginee del ginocchio e della caviglia nel calcio e nel Volley, 2009.
È possibile trattare in artroscopia l’artrosi della caviglia?
La possibilità esiste sempre, il risultato è correlabile al grado di artrosi oltre alla modalità di esecuzione tecnica. Nei casi limite l’artroscopia può essere utilizzate come tempo iniziale e complementare di un artrodesi, intervento che crea un blocco dei capi articolari. Nei casi meno gravi, come ad esempio negli sportivi a fine carriera con danni cartilaginei anche multipli, deformità osteofitarie dei capi articolari, possibili corpi mobili può portare ad un rilevante miglioramento della qualità di vita e del livello di attività come abbiamo dimostrato nella nostra revisione casistica. (vedi: L. Osti Il ruolo dell’artroscopia nel trattamento dell’artrosi tibio-tarsica Corso di Chrirugia del piede, 25-27 Settembre 08 Osti, R. Papalia. F, Barca, A. Del Buono, N. Maffulli, V. Denaro: Artrhoschpic treatment of the fotballer’s arthritc ankle at the end his career: it is woth? Abstract Bool International FootbalL conference 2011
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